Psicologia canina
L’adozione del cane adulto
Adottare un cane adulto è un gesto nobile e allo stesso tempo un’esperienza straordinaria. Solo chi ha già fatto questa scelta può profondamente capire cosa intendo dire. E’ una scoperta reciproca quotidiana, bisogna conoscersi, studiarsi, mettersi alla prova. Giorno dopo giorno il rapporto si evolve e si trasforma: il cane e il neo-padrone sono in un primo momento due estranei che vanno di colpo a vivere insieme, ma con il tempo nascerà un rapporto nuovo che legherà la nuova coppia per la vita futura.
La fase iniziale è delicata: il primissimo obiettivo è instaurare un rapporto di fiducia lasciando il cane il più tranquillo possibile. Se l’animale dovesse mostrarsi intimorito e scegliere un angolino in cui sentirsi al sicuro, è bene lasciarlo in pace, libero di decidere quando è il momento di interagire con i membri della sua nuova famiglia: quando si sentirà pronto verrà lui a cercarvi, ma nel frattempo potete incoraggiarlo con un bocconcino prelibato.
Nel primo periodo è importante evitare stress che possono essere rimandati ad un momento successivo, come ad esempio visite veterinarie, tolettature e manipolazioni invadenti: sarebbe meglio aspettare qualche giorno al minimo, dando al nuovo arrivato il tempo di realizzare dove si trova e con chi ha a che fare. Anche se ha trovato dei proprietari fantastici e ha migliorato di gran lunga il suo stile di vita uscendo dal canile, l’animale, infatti, ha perso all’improvviso i suoi punti di riferimento: questo può generare alcune difficoltà che possono essere facilmente superate con un po’ di pazienza e comprensione.
All’arrivo basterà far trovare al nuovo amico una cuccia comoda, una ciotola di acqua fresca e un po’ di cibo, evitando di trascorrere troppo tempo con lui nei primi giorni e poi assentarsi intere giornate. E’ importante mantenere invariate le consuete abitudini affinché il cane si ambienti in fretta e si adegui fin da subito ai nuovi orari e ai vostri ritmi.
Le prime passeggiate devono essere abbastanza brevi e frequenti in modo tale da abituare il cane alla pulizia domestica. Uscite in orari poco trafficati e tranquilli ed evitate un’alta concentrazione di persone (soprattutto se vivete nel centro città) per non spaventare il cane e per abituarlo gradualmente al nuovo mondo con cui dovrà imparare a confrontarsi.
Se dovesse fare bisogni in casa è meglio ignorarlo e pulire pazientemente, si tratta di un comportamento normale: i cani non amano sporcare nei luoghi in cui vivono, mangiano e dormono, ma per acquisire il senso del nuovo territorio impiegano un po’ di tempo.
Di solito i cani “salvati” sono trattati come animali indifesi e sfortunati e per questo compatiti e viziati. Nulla potrà compensare le esperienze negative del passato, quindi bisogna vivere nel presente. Infatti, avere atteggiamenti troppo permissivi, soprattutto nel periodo di conoscenza, può mettere a rischio il corretto rapporto cane-padrone. Ad esempio, se il cane è molto impaurito, coccolarlo a dismisura e rivolgergli attenzioni ogni volta che mostra timore verso qualcuno o qualcosa potrebbe non avere un effetto rassicurante: per diventare un punto di riferimento e per guadagnare stima e fiducia dovete avere le idee chiare, dare delle regole e farle rispettare con calma e coerenza.
Date al cane una bella cuccia e tenete per voi letti e divani, ignorate richieste di cibo dalla tavola ed evitate di accontentare tutte le sue richieste di gioco e attenzioni: questo è un ottimo inizio per impostare una buona educazione.
Ricordate inoltre che il ruolo del proprietario è insegnare: i cani imparano meglio (anche noi d’altra parte!) se sono premiati e lodati quando si comportano bene piuttosto che puniti e sgridati in seguito ad un errore. Se in palio c’è un biscottino, e non una giornalata sul sedere, l’insegnamento sarà più duraturo e metterà il cane nella condizione di avere voglia di collaborare e non di difendersi dai vostri attacchi.
Nel periodo in cui si sta costruendo il rapporto è fondamentale evitare minacce e punizioni, sia fisiche che verbali.
Prima di liberare dal guinzaglio il nuovo amico, bisogna assicurarsi che ci sia un buon feeling e che il vostro rapporto sia già ben saldo. Per accelerare questo processo insegnate il richiamo, premiando il cane ogni volta che, udito il suo nome seguito dal “vieni”, vi corre incontro. Questo esercizio si può fare sia in casa, sia in giardino, sia al parco sostituendo il guinzaglio con un cordino di 10 metri che permette di sperimentare in sicurezza senza il rischio di smarrire il cane.
Se si dovessero presentare problemi seri o comunque, se le difficoltà iniziali non dovessero migliorare dopo le prime settimane, è meglio consultare un educatore che potrà aiutarvi dandovi consigli più specifici.